Alla vita

Alla vita

Regia: Stéphane Freiss
Cast: R. Scamarcio, Lou de Laâge, P.-H. Salfati, A. Meloni, N. Rignanese

Trama

Ogni estate i Zelnik, una famiglia ebrea ultra-ortodossa di Aix-Le-Bains, passa un breve periodo nel Sud Italia, per raccogliere cedri, frutti che, secondo un’antica leggenda, Dio aveva sparso in questa regione. A ospitare la numerosa famiglia nella sua tenuta è Elio De Angelis, un gallerista che ha iniziato a occuparsi della sua azienda dopo la morte improvvisa del padre, e che proprio per questo è stato lasciato dalla moglie. In questo terreno brullo e arso dal sole avverrà l’incontro tra Elio ed Esther Zelnik, ventenne ormai stanca delle costrizioni imposte dalla sua religione. Bloccata tra l’affetto per i parenti e il desiderio di emanciparsi, Esther sta tentando di abbandonare la dottrina ortodossa. Sarà proprio attraverso il rapporto con Elio che la ragazza riuscirà a capire l’importanza della libertà e intraprendere la sua strada e, allo stesso modo, grazie a lei, Elio riuscirà a trovare la pace che aveva perso da tempo.

Recensione

Stéphane Freiss alla sua opera prima affronta con coraggio, ma anche con sensibilità, il tema dell’ortodossia religiosa affiancandolo a quello del legame ancestrale con la terra. Per comprendere meglio questo interessante film è necessario innanzitutto essere a conoscenza di quale significato assuma il cedro per gli ebrei. Il Sukkot o Festa delle capanne ricorda il passaggio del popolo ebreo dalla schiavitù in Egitto alla Terra Promessa e, in particolare, il periodo trascorso nel deserto. La Torah prescrive di fare uso per la festa di quattro vegetali: un ramo di palma, tre rami di mirto, un ramo di salice (che vengono legati insieme con della canapa) e un cedro che viene tenuto nell’altra mano. Il compito degli uomini è quello di trovare i frutti giusti ed enunciando una delle lodi che essi pronunciano è “le haim” che significa, come il titolo, “alla vita”. Una vita con regole strette specie per le donne, e la giovane Ester sta iniziando a sentirne il peso…Il film ruota attorno a lei e al suo rapporto con Elio,il cui legame con la terra (dopo che i fratelli se ne sono allontanati) finisce con il sottoporlo a costrizioni che lui stesso si è imposto. Scamarcio disegna così l’immagine di un uomo che aiuta, passo dopo passo e senza un progetto strategicamente definito, una giovane donna ad iniziare un percorso che la porti davvero verso una vita piena e non vincolata da una miriade di precetti che finiscono con lo spegnerle, invece che ravvivarla, la fede in Dio. Al contempo lo spettatore viene invitato a chiedersi se il suo Elio non sia, seppur non sempre consapevolmente, aiutato da Esther a comprendere i propri limiti di uomo che ha confuso il senso del dovere verso la figura paterna con una pseudo forma di amore per il lavoro nei campi utile a non farlo pensare alle vere esigenze di una vita a cui si possa inneggiare in senso pieno. Elio, ateo che tratta con grande cura e attenzione, una statua di Sant’Antonio ha bisogno di iniziare a poter pensare di trovare un coraggio che sembra mancargli per poter fare festa soprattutto con se stesso. Lui ed Esther finiscono così con il rappresentare, seppur nella differenza d’età, due facce della stessa medaglia a cui la solarità di un’estate pugliese non risparmia le zone d’ombra.

Data

15/12/2022
19/12/2022

Orario

- Giovedì e martedì: 18.30 - 21.15
- Lunedì: 16.00 - 18.30 - 21.15

Genere

Drammatico

Durata

107 minuti

In abbonamento

Incluso in abbonamento