HOURIA

La voce della libertà

Regia: Mounia Meddour Gens
Cast: . Khoudri, R. Brakni, N. Kaci, A. Hilda Douaouda, S. Kissari

Trama

Houria è una giovane donna in Algeria, un paese che assolve i suoi terroristi e avalla il maschilismo tossico. Ballerina radiosa di giorno, la notte scommette sui combattimenti clandestini di arieti per comprare un’automobile alla madre. Alla vigilia del “Lago dei cigni”, è aggredita da uno sconosciuto e si risveglia in ospedale, traumatizzata nello spirito e nel corpo. Non potrà più danzare, non potrà più parlare. Qualcosa si è spezzato in lei e adesso va riparato. Nell’impresa la aiuteranno la madre, la sua migliore amica e una comunità di donne indomite che guerre, attentati e violenze domestiche non hanno piegato. Con loro, Houria troverà un nuovo corpo e un nuovo senso, artistico ed esistenziale.

Recensione

C’è posto per tutto in Houria, per le simmetrie della danza e il cozzare imbizzarrito dei montoni, per il pop (”Felicità” di Albano e Romina) e per la voce lirica della “Casta Diva” di Maria Callas, per il trauma e la riparazione, per il sole e per la luna. Il cinema di Mounia Meddour corre da tutte le parti con la sua eroina, incosciente del pericolo e al di sopra delle peripezie che accumula la sceneggiatura. Un limite che non impedisce al film di andare al cuore del suo soggetto per la perdita della libertà. La libertà di danzare e di vivere la vita a proprio modo, in punta di piedi e a filo del mare. Mounia Meddour rivolge lo sguardo della sua cinepresa unicamente verso l’universo femminile del suo paese, ferito profondamente dalle rigide restrizioni imposte dai Jihadisti durante il cosiddetto “decennio nero”. La battaglia di Houria, contro l’indifferenza della polizia verso la sua denuncia, è il retaggio di un periodo oscuro per l’Algeria che è ancora latente nella cultura e nelle istituzioni. Il corpo è al centro dell’intero film, le mani e la lingua per i sordomuti appresa dalla protagonista, diventano una coreografia permanente e cangiante nell’arco narrativo del personaggio. Come la moda è lo strumento per cambiare le regole di una società maschilista, nella storia della Nedjma di “Non conosci Papicha”, qui la danza mette le ali ai sogni e porta la protagonista a superare il dolore e le perdite, con la forza del riscatto e della creatività.

Data

12 Ott. 2023
16 Ott. 2023

Orario

- Giovedì: 18.30 - 21.15
- Lunedì: 16.00 - 18.30 - 21.15

Genere

Drammatico

Durata

98 minuti

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