Il colore della libertà

Regia: Barry Alexander Brown
Cast: L.Till, L.Hale, J.Ormond, B.Dennehy

Trama

Alabama 1961. Il film racconta la vera storia di Bob Zellner, studente di Montgomery e nipote di un membro del Klu Klux Klan. Bob prende coscienza dei diritti negati alla comunità afroamericana e deve scegliere da che parte stare durante il Movimento per i diritti civili, ispirato dalle parole di Martin Luther King, da Rosa Park e dalle manifestazioni degli studenti dei licei locali per protestare contro l’assassinio di Herbert Lee. Sfidando la sua famiglia e le regole della società segregazionista del Sud, Bob troverà la convinzione interiore e il coraggio di combattere contro l’ingiustizia, la repressione e la violenza per cambiare il mondo che lo circonda.

Recensione

L’altra faccia di BlacKkKlansman. Qui Spike Lee compare tra i produttori, mentre dietro la macchina da presa c’è Barry Alexander Brown, storico montatore proprio di Spike Lee. Il suo talento lo si vede nell’utilizzo del materiale di repertorio, nelle sequenze anche ironiche a cui riesce a dar vita alternando immagini a colori e in bianco e nero, nel volersi rivolgere direttamente allo spettatore. Forse gli manca la grinta del maestro. La sua è una regia quieta, posata, che tocca ferite difficili da rimarginare. Il pregio di Il colore della libertà è di non essere mai urlato, ma di mettere in scena con rigore i soprusi e le ingiustizie, infiammandosi solo quando è il momento. Brown trova la sua cifra stilistica nei legami tra i suoi protagonisti, nella forza delle loro relazioni. Il tema è quello dell’uguaglianza, s’intende. La peculiarità però è di focalizzarsi sugli opposti. Interessante la sequenza in cui il razzismo si sviluppa al contrario: Zellner è seduto in un locale, sta bevendo un caffè, viene “aggredito” da un uomo di colore, che glielo rovescia sulla camicia. Brown ragiona su una discriminazione che assume un valore universale, che non si ferma davanti alle apparenze. Il grande schermo spesso ci ha mostrato un odio razziale che si scatena anche tra persone con la stessa pelle. Da qui nasce il titolo: Il colore della libertà. Non è una questione di cromature, ma di animo umano, avvelenato e poco attento all’altro. Il film è tratto dall’autobiografia di Zellner, che ha ottantadue anni e vive in Florida. È stato un membro di spicco dello Student Nonviolent Coordinating Commitee (SNCC), uno dei principali movimenti che hanno combattuto la segregazione nel Sud degli Stati Uniti.

Data

17/03/2022
21/03/2022

Orario

- Giovedì: 18.30 - 21.15
- Lunedì: 16.00 - 18.30 - 21.15

Genere

Storico - Drammatico

Durata

105 minuti

Categoria

Incluso in abbonamento