Nostalgia

Nostalgia

Regia: Mario Martone
Cast: P. Favino, T. Ragno, F. Di Leva, A. Quattrocchi, S. Essaidi

Trama

Il protagonista Felice torna dopo quarant’anni di assenza, lontano dalla sua terra. L’uomo, tornato per sua madre, resterà qui dove è nato più a lungo di quanto aveva previsto, mentre riscopre i luoghi, i codici del quartiere e fa i conti con un passato che lo divora. Da giovane Felice insieme a Oreste , suo amico d’infanzia, nonché compagno di bravate, ha commesso qualche piccolo crimine, fino a quando un uomo non è morto. È per questo motivo che Felice si è allontanato dalla città, andando a vivere all’estero, ma non tradendo mai l’amicizia con Oreste. Ora che è tornato nel rione Felice vorrebbe rivedere il suo vecchio amico, ma Oreste, noto ormai come il delinquente del quartiere, non si è mai allontano da quel mondo, che sembra averlo assorbito totalmente.

Recensione

Perdersi vuol dire trovarsi, nella Napoli sconcertante e affascinante del Rione Sanità. Trovare sé stessi, il proprio passato, il proprio destino. Dal romanzo omonimo di Ermanno Rea, Martone gira un film elegante e viscerale. Cosa non facile, nemmeno per Martone, gestire nella maniera adatta i toni di questo film, il rapporto del suo protagonista con quel sentimento sfuggevole e mobile che è raccontato dal titolo e dalla storia, senza diventare didascalico, senza essere melenso. Senza, al contrario, stare troppo distante dalle vicende e dalle passioni. Trovare il fuoco giusto con cui raccontare la Napoli che del film è protagonista tanto quanto lo è Felice, e che all’inizio del film sconcerta, confonde e spaventa lui, e pure noi che guardiamo, e che lentamente si rivela ai nostri sguardi, e rivelandosi mostra tutta la sua complessità, e quella bellezza struggente e sentimentale che farà decidere a Felice di rimanerci, a Napoli. Nonostante Oreste sia diventato un feroce boss camorrista, e gli abbia fatto arrivare un messaggio ben chiaro: lui, lì, è persona non grata. Nel film si ritraggono due punti fermi : la lingua e il finale scontato ma emozionante all’inverosimile, non sposta di un millimetro la partecipazione emotiva che si ha fissando lo schermo. Nel primo, parlato da un esule da decenni e abituato a parlare arabo o francese, parla con un italiano strano e stentato (stile D’Artagnan nei film di Veronesi), fino ad arrivare alle sue modificazioni, le sue evoluzioni, il progressivo ritorno al dialetto della gioventù. La storia di Nostalgia è trascinante, in una maniera amniotica e inesorabile, quanto più impone lo smarrimento, nel modo in cui segue l’evoluzione di Felice, che nella confusione fisica ed emotiva che lo circonda, e nel suo ritorno al grande utero catacombale napoletano, impara a ricostruire una mappa di sé e del mondo, e si riappropria non solo di una lingua, ma di un legame con la Sanità che non si era mai davvero dissolto, ma era stato solo sepolto dalla polvere del tempo. E non serve stare a speculare sugli esiti, e sulle destinazioni esistenziali, ma ci si gode l’immersione in un mondo e in una storia, e nelle loro emozioni ancestrali e profonde.

Data

27/10/2022
31/10/2022

Orario

- Giovedì: 18.30 - 21.15
- Lunedì: 16.00 - 18.30 - 21.15

Genere

Drammatico

Durata

117 minuti

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