Regia: Asghar Farhadi
Cast: A.Jadidi, M.Tanabandeh, S.Farhadi, Fereshteh Sadre Orafaiy
Rahim è in prigione a causa di un debito che non è riuscito a ripagare. Approfittando di un permesso di due giorni, cerca di convincere il suo creditore a ritirare la denuncia per una parte della somma dovuta. Ma le cose non vanno secondo i piani…
Eroe per un giorno e povero diavolo per sempre, il protagonista vaga per le strade della sua città in cerca di riscatto, stringendo al petto un ‘certificato di merito’ assegnato dalla stessa comunità che adesso è pronta a sbranarlo perché nell’ansia di fare bene, Rahim ha fatto tutto male. Tutte le menzogne e le mezze-verità finiranno per screditarlo, soprattutto agli occhi sempre umidi del suo bambino. Mai così inflessibile, Farhadi non risparmia nessuno, debitori e creditori, prigionieri e carcerieri, diavoli e santi, sorprendendo lo spettatore con colpi di scena che non forzano mai la logica narrativa. E quella logica è decisamente perturbante. Proviamo un’empatia profonda per il personaggio principale, sempre sorridente e confidente nel tentativo di uscire da una situazione assurda. Ma più prova ad evadere da quella prigione a cielo aperto e più si chiude dentro, inquadrato dietro ai vetri, urtato dalla cattiva fede dei suoi interlocutori, impegnati ad abusarne o a prenderne le distanze in nome di un paese perfetto, di cui il sistema mediatico si fa eco mostruoso. Girato ad altezza d’uomo, Un Eroe è il film sociale perfetto che non impone nessuna morale al pubblico e dona un’idea dell’era digitale in Iran. Amir Jadidi, incredibilmente fiducioso e irrimediabilmente sconfitto, è l’eroe del titolo e di un film dove tutti hanno ragione e tutti hanno torto. Ciascuno giudica in funzione dei suoi criteri (e dei suoi interessi) personali. Ancora una volta il cinema di Farhadi ci ricorda che ci sono troppe ombre nella luce per mantenere stretta la nostra versione del mondo: sempre parziale, sempre soggettiva. Chi può arrogarsi la verità? Certamente non Asghar Farhadi che lascia il caso Rahim irrisolto e invita lo spettatore a prendere le parti dell’uno o dell’altro, facendolo dubitare e facendogli cambiare posto nello svolgimento della trama. Il suo talento è di nuovo quello di rendere appassionante i casi di coscienza dei suoi personaggi, il groviglio kafkiano che li lega, li oppone e li conduce sempre verso il conflitto.
24/02/2022
28/02/2022
- Giovedì: 18.30 - 21.15
- Lunedì: 16.00 - 18.30 - 21.15
Drammatico
127 minuti
Incluso in abbonamento