Astolfo

Regia: Gianni De Gregorio
Cast: S. Sandrelli, G. Di Gregorio, S. Colombari, A. Nano, A. Testone

Trama

Astolfo è un professore in pensione che vive a Roma in un vecchio appartamento da cui viene gentilmente sfrattato. Gli affitti sono lievitati e il professore decide di tornare in provincia, sulle colline di Artena dove è ubicato il palazzo nobiliare di famiglia. I suoi grandi salotti polverosi sono abitati da un povero diavolo caduto in disgrazia come lui. Insieme decidono di affrontare il presente, il sindaco, che ha costruito sulle terre appartenute in un tempo remoto alla sua famiglia, e un prete invadente, che ha murato il suo salone e occupato le sue stanze per la ricreazione. Ma l’amore per Stefania, una bella signora introdotta dal cugino farfallone, scuoterà l’ordinarietà del quotidiano e darà un senso nuovo alla sua esistenza.

Recensione

Astolfo dall’oggi al domani si vede sfrattato dal suo appartamento in affitto a Roma. Non ne fa un dramma, il professore, e dopo un naturale spaesamento iniziale ripiega nella vecchia casa di famiglia, un rudere in un paesino del centro Italia che un tempo era stato un palazzo nobiliare. È l’incipit della quinta fatica registica di Gianni Di Gregorio, semplicemente Astolfo perché – ancora una volta, ma forse di più – il cinema del 73enne trasteverino fa di semplicità virtù, di leggerezza stile di vita e narrazione, di naturalezza nei rapporti marchio insindacabile. Tornare in quella vecchia casa abbandonata da anni e trovare qualcuno che si è intrufolato, che problema c’è, si va a fare la spesa e si rimane lì insieme. Al piccolo alimentari del borgo c’è chi si offre di fare la spesa per te e di portartela addirittura a casa? Oltre alla mancia resterà in quella casa pure lui (Gigio Morra), ripagando l’ospitalità con la preparazione di sughi prelibati. E poi un vecchio cugino (Alfonso Santagata), poi, viveur indefesso, costringe Astolfo ad un pranzo a quattro: l’uomo incontra Stefania (Sandrelli), e si innamora. Ma a quell’età è possibile ripensarsi, felici, in due? Astolfo si adegua senza colpo ferire e senza appesantirci con inutili spiegoni ad una dimensione altra, ad una vita di provincia dove l’arte di arrangiarsi e vivacchiare, al netto delle problematiche con i vicini e con l’amministrazione comunale, restituisce anche la gioia di rimembranze che si pensavano dimenticate e lo slancio verso un domani da affrontare con il sorriso aperto, verso ignoti orizzonti. Gianni Di Gregorio ragiona ancora una volta sulle possibili traiettorie di vite in transito chiamate a ricalibrarsi ma senza stravolgimenti esistenziali: è questa, come sempre, la carta vincente di un cinema che non ha alcuna pretesa se non quella di regalare poco più di un’ora e mezza di commedia umana, spensierata e vitale. E che conferma la dimensione, quella dell’universo Di Gregorio, sempre piacevolmente riconoscibile, capace di generare la stessa sensazione che danno le persone, e i luoghi, con le quali e nei quali ci ritroviamo a nostro agio, felici, senza pensare di voler essere altrove.

Data

25/05/2023
29/05/2023

Orario

- Giovedì: 18.30 - 21.15
- Lunedì: 16.00 - 18.30 - 21.15

Genere

Commedia

Durata

97 minuti

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