Generazione low cost

Generazione low cost

Regia: Julie Lecoustre, Emmanuel Marre
Cast: A. Exarchopoulos, A. Perrier (II), M. Taquin, J. Sawdon

Trama

Cassandre, una giovane assistente di volo che lavora per una compagnia aerea low cost. Nota su Tinder con il soprannome “Carpe Diem”, Cassandre ama vivere alla giornata, senza preoccuparsi troppo, e ancora di più adora divertirsi. Peccato che questa sua vita in apparenza piena, impegnata e frenetica, non sia altro che un’esistenza vuota e priva di ogni singolo legame, che la costringe a spostarsi di continuo senza mai restare troppo tempo in un posto. Mentre vende articoli durante i voli, Cassandre sogna di poter lavorare un giorno per una compagnia più importante e di livello superiore, ma nel frattempo non arretra di un passo e continua a vivere la sua caotica routine. Un giorno, però, la ragazza perde il volo e per la prima volta si ritrova ferma in un posto più a lungo di quanto abbia mai fatto negli ultimi anni. Questo imprevisto la mette di fronte al mondo, quello dove lei non ha costruito legami, alle sue origini e a un evento passato, che non ha mai superato.

Recensione

“Generazione Low Cost” mette in scena un ritratto femminile inquieto e catatonico, in cui gli scioperi apparentemente non riguardano la protagonista, che pare essersi assuefatta all’idea di tenere a bada l’alienazione di un lavoro emotivamente e fisicamente provante. Realizzato con stile estremamente rarefatto e un’evidente tensione naturalista nella recitazione, il film riesce a far brillare in un ruolo di spessore – tutto in sottrazione – Adèle Exarchopoulos, la star de La vita di Adele, che dopo il film di Kechiche ha faticato non poco a ritagliarsi e a incidere con personaggi significativi. L’orizzontalità del quotidiano della sua Cassandre, tra social, atteggiamenti abulici e apatie senza nome e senza ritorno, ha un peso non indifferente in termini di ritratto generazionale, e l’oscillazione tra l’impianto di fiction e il “documentarismo” di ritorno genera, nella messa in scena, un regime di sospesa incertezza funzionale al racconto, nel quale trovano posto tanto le istanze da radiografia sociale, che evitano la tentazione del sociologismo, quanto i barlumi di empatia sepolti sotto un approccio levigato, patinato e solo in apparenza anodino e anaffettivo. Il finale in soggettiva a Dubai, con in sottofondo Lady Gaga che intona I’ll Never Love Again dalla colonna sonora di A Star is Born, è un piccolo gioiello metaforico all’insegna dello stupore e della ricerca del proprio posto nel mondo, gravato dagli spettri di un incasellamento forzato e un’estraniazione geografica coatta.

Data

13/10/2022
17/10/2022

Orario

- Giovedì: 18.30 - 21.15
- Lunedì: 16.00 - 18.30 - 21.15

Genere

Commedia

Durata

110 minuti

In abbonamento

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