Il caso Josette

Regia: Fred Cavayè
Cast: D. Boon, J. Commandeur, C. Chust, A. Desrousseaux, G. Gadebois

Trama

Nella Francia del XVII secolo, quando Luigi XIV è ancora un bambino e a guidare il paese è il cardinale Mazzarino, per l’assassinio di un nobile maresciallo della corona, accoltellato in una città al confine con la Savoia, viene accusata una capra. Da prassi dell’epoca, contro l’animale viene allestito un processo e a difendere l’imputata è chiamato lo spiantato avvocato parigino maître Pompignac, celebre per non aver mai vinto una causa. L’uomo è convinto di aver trovato il caso della vita, ma non sa che per evitare tensioni con l’odiata Savoia da Parigi viene mandato l’avvocato più celebre della nazione, l’imbattibile maître Valvert.

Recensione

Il più celebre attore comico francese, qui diretto dall’esperto Fred Cavayé, interpreta il ridicolo e cialtronesco Pompignac: parrucca scapigliata, aspetto trasandato, abiti lerci e una generale condizione di laidume che chiarisce da subito l’intenzione degli autori di dare del Seicento francese un’immagine putrida e grottesca. Nel film i nobili sono osceni tanto quanto i popolani (ma hanno dalla loro il potere di modificare i loro ritratti…), la pipì viene gettata in strada dalle finestre, il fango arriva alle ginocchia e la provenienza dei personaggi di norma è intuita in base alla puzza (i parigini sanno di piccione, i campagnoli di capra). Gli autori di Il caso Josette non ci vanno leggeri, come di norma succede con il cinema francese popolare, sia nella rappresentazione esagerata del passato sia nella sua modernizzazione, con la musica pop d’accompagnamento e le abitudini sociali dei parigini decisamente contemporanee. Al centro della trama c’è lo strano, ma non inusuale per il periodo, processo alla presunta capra assassina, accusata a furor di popolo come per ogni altro caso giudiziario. Presto, però, l’intuizione che porta allo scontro tra i cialtroni del foro maître Pompignac e maître Valvert ,si trasforma in un McGuffin per consentire al film di parlare d’altro: della giustizia trasformata in show ridicolo, ad esempio, con gli avvocati pronti a vestire i panni degli imbonitori; o ancora (e soprattutto) delle lotte fratricide interne a una comunità, con tanto di corda tirata in mezzo a una città per dividere francesi da una parte e savoiardi dall’altra. Tra i due personaggi litiganti, il goffo Pompignac e il parruccone Valvert, a godere sono in realtà due figure inizialmente comprimarie e poi via via sempre più protagoniste: la proprietaria della capra, la giovane e bella Camille, che nel finale si lancia in una tirata femminista in anticipo di secoli, e il giovane aiutante di Pompignac: Jean , che della vicenda è il narratore e a un certo punto anche il motore inconsapevole. Soprattutto alla fine il personaggio rivela una natura così imprevedibile da costringere lo spettatore a rivedere la vicenda da un’altra prospettiva, né storica (chiaramente), né fantasiosa (cosa naturale), ma addirittura fiabesca. La chiusa a sorpresa è tanto buffa quanto pretestuosa: ma del resto è tutto il film a essere pretestuoso, e allora tanto vale prenderlo per quel ché, una commedia non esattamente raffinata, per quanto innocua e qua e là divertente.

Data

16-05-2024
20-05-2024

Orario

- Giovedì:18.30 - 21.15
- Lunedì: 16.00 - 18.30 - 21.15

Genere

Commedia

Durata

100 minuti

Fuori abbonamento

Non incluso in abbonamento