Minari

Regia: Lee Isaac Chung
Cast: S. Yeun, Yeri Han, Y. Yuh-Jung, A. S. Kim, W. Patton, S. Haze

Trama

La storia di una famiglia d’immigrati sudcoreani pronta a tutto pur d’inseguire il sogno americano. Jacob è un giovane agricoltore che negli anni ’80 porta via la sua famiglia da Los Angeles, determinato ad avviare una fattoria in Arkansas e iniziare una nuova vita. Sua moglie Monica è stanca
dell’ottimismo di suo marito di fronte alla prospettiva di vivere isolati in una casa mobile in mezzo al nulla e con pochi fondi. Il piccolo David e sua sorella sono invece annoiati e senza meta. L’adattamento della famiglia alla nuova vita viene stravolto dall’arrivo improvviso della madre di Monica, l’eccentrica nonna Soonja, una donna dal linguaggio colorito e un po’ bizzarra ma incredibilmente forte. I modi della donna suscitano fin da subito la curiosità di David che stabilirà un forte legame con l’eccentrica nonna. Nel frattempo, Jacob, sempre più convinto di creare una fattoria su un terreno non adatto, metterà a rischio le finanze della sua famiglia e il suo stesso matrimonio

Recensione

“Minari” è il quarto film del regista americano di origine coreana Lee Isaac Chung, ma è quello che aveva sempre voluto fare. È il ritratto parzialmente autobiografico, almeno nello spirito, della sua crescita come bambino nella dimensione rurale dell’Arkansas negli anni ’80, proveniente da una famiglia coreana. Vuole creare dal nulla una propria fattoria, per coltivare ettari di verdure coreane che tanto mancano ai 30 mila immigrati che lasciavano ogni anno quel paese per inseguire un futuro diverso in America. Siamo negli anni ’80, e la Corea non era ancora una realtà trasformata dal suo sviluppo come tigre economica. Piccole e grandi operazioni di adeguamento culturale, di tradizioni a confronto per gli adulti, ben più naturali per i figli, la cui quotidianità è messa in discussione dall’arrivo dell’eccentrica e dispettosa nonna Soonja. I più piccoli sono ormai assimilati culturalmente, mentre lei “puzza di Corea”, oltretutto dimostrandosi presto “non una vera nonna”, visto che “non sa cucinare, né fare i biscotti e dice le parolacce”, ma li coinvolge subito in accanite partite a carte decisamente poco educative. Momenti divertenti mentre intorno a loro il rapporto fra i due genitori si sfalda, messo a dura prova dalla prudenza di lei e dall’azzardato tentativo di lui, che mette a rischio la loro già precaria situazione finanziaria. Proprio il più giovane e la più anziana pianteranno i semi per un futuro diverso della famiglia, quelli della minari, una sorta di versione piccante e coreana del prezzemolo, un ingrediente chiave del kimchi, il piatto nazionale coreano, che rappresenterà il frutto comune, il lascito finale del percorso di crescita anche emotiva del rapporto fra nonna e nipote. “Minari” dedica il giusto tempo a costruire solidi personaggi con cui empatizzare, con le loro difficoltà, i contrasti e le fragilità che li rendono vividamente credibili, somiglianti a tutti noi. Il pregio principale di questa storia apparentemente così localizzata, nel tempo e nella cultura, che la rende universale. Un sogno americano così normale e poco utopistico da specchiarsi in quello del piccolo David, che non riesce a svegliarsi in tempo mentre sogna di alzarsi e andare in bagno, finendo per bagnare il letto. Ironia e un certo disincanto, quindi, popolano queste vite, non solo drammi e ostacoli.

Data

11/11/2021
15/11/2021

Orario

- Giovedì: 18.30 - 21.15
- Lunedì: 16.15 - 18.30 - 21.15

Genere

Drammatico

Durata

115 minuti

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