Regia: Thaddeus O’Sulliva
Cast: L. Linney, K. Bates, M. Smith, A. O’Casey, M. O’Halloran
Dublino, 1967. A quarant’anni di distanza dalla sua partenza per gli Stati Uniti, Chrissie Limey torna alla casa dove è nata e ha trascorso la sua adolescenza, per partecipare al funerale della madre Maureen. La comunità la accoglie con sorpresa, in particolare Lily, la migliore amica di Maureen, edEileen, che è stata la migliore amica di Chrissie. Il grande assente è Declan, il figlio di Lily, morto da giovane per annegamento. Quando erano ragazzi Chrissie, Eileen e Declan erano inseparabili, e Chrissie e Declan erano una coppia innamorata. Poi però è successo qualcosa che ha creato divisioni insanabili all’interno del gruppetto, e che ha determinato la partenza di Chrissie per gli Stati Uniti. Il funerale di Maureen è anche l’occasione per assegnare un premio ad alcuni membri della comunità: un pellegrinaggio a Lourdes, che potrebbe ridare la parola ad un bambino e la speranza ad Eileen. Quel viaggio diventerà soprattutto un’occasione di perdono e di riconciliazione – se coloro che l’hanno intrapreso sapranno riceverlo.
“The miracle club” è un film senza troppe pretese, fatto di personaggi, di donne e delle relazioni tra di loro. Tre generazioni per 4 figure femminili che intraprendono un viaggio con un chiaro obiettivo, ma che si rivela un percorso alla riscoperta di sé, di quello che le teneva unite anni prima. Il film è quindi anche una pellicola sul passare del tempo, e senza che le persone se ne rendano conto, fin troppe cose rimangono sepolte nel passato, sopite da quello stesso tempo che fa sentire tutto ormai lontano e dimenticato. È qualcosa che in “The miracle club” ha forse bisogno di un miracolo, di quelli che accadono a Lourdes, per tornare a smuovere degli animi che possono ancora avere qualcosa da imparare. Una storia che parla di ritrovata empatia senza la ricerca di una trama particolarmente articolata, un racconto che emoziona quanto basta per far commuovere e divertire. Sono le personalità delle protagoniste del film a renderlo coinvolgente e partecipativo, trovando nelle quattro donne sensibilità, difficoltà, premura e severità. Si tratta di psicologie femminili sfaccettate e che dentro di sé hanno molto di più di quanto possa apparire dall’esterno. Sono figure che devono solo trovare la volontà e l’esigenza di essere sincere, con se stesse e con gli altri, di parlare di ciò che è accaduto, che le ha divise e che ha fatto loro del male, perché il tempo che passa non è sempre il modo migliore per guarire da un trauma profondo. Per le donne di “The miracle club” è sicuramente il dialogo, la condivisione e l’onestà, simbolo di un bene e di un affetto ritrovati. Magistrale come sempre la perfomance di Kathy Bates, per non parlare di Maggie Smith, insuperabile in ogni scena in cui è presente. Perfetta nel ruolo di una madre distrutta dal lutto e dal rimorso, ma portatrice di un tenero humor, e che si differenzia nel desiderio di calore e vicinanza dal personaggio della Bates, invece inasprita da quel senso di abbandono che il personaggio di Chrissie le ha provocato. Una serie di rapporti interpersonali consolidati nella loro complessità e autenticità, veri e attendibili, nonostante si siano incrinati e siano stati rovinati dal tempo.
21-03-2024
25-03-2024
- Giovedì: 18.30 - 21.15
- Lunedì: 16.00 - 18.30 - 21.15
Commedia
91 minuti
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