TILL

Il coraggio di una madre

Regia: Chinonye Chukwu
Cast: D. Deadwyler, J. Hall, F. Faison, H. Bennett, W. Goldberg

Trama

Nell’agosto del 1955, il quattordicenne afroamericano Emmett Till lascia Chicago per fare visita al resto della famiglia nel Mississippi. Qui, dopo aver incautamente parlato con una ragazza bianca, viene prelevato in piena notte da un gruppo di persone sia bianche sia nere e barbaramente linciato. Giorni dopo la sparizione, il suo cadavere viene ritrovato nelle acque di un fiume: il film segue la storia della battaglia legale della madre del ragazzo, Mamie Till, che pretenderà di essere fotografata accanto al volto orribilmente deformato del figlio e di comparire sulla copertina di una rivista per sensibilizzare la popolazione di fronte alla violenza razziale nel sud. Gli assassini bianchi di Emmett saranno assolti, ma la battaglia di Mamie sarà alla base dell’affermazione del movimento per i diritti civili negli Stati Uniti.

Recensione

La storia di Emmett Till è rimasta sconosciuta ai più per diversi anni, ma con gli eventi che stanno riguardando la comunità afroamericana negli Usa era arrivato il momento per il cinema a stelle e strisce di confrontarsi con un capitolo doloroso della sua storia (non) troppo passata. Per farlo si è scelta la strada sicura del biopic di denuncia, spostando però l’attenzione dall’Emmett figlio alla Mamie madre e puntando su una narrazione senza troppi fronzoli, dritta al punto e che vorrebbe scoperchiare il vaso di Pandora che contiene intolleranza e razzismo malcelati. Till – il coraggio di una madre è quindi una pellicola che ha una visione netta e senza compromessi del razzismo, ma che non parla esattamente di quello; questa è una storia di verità e di trasparenza, prima ancora che di intolleranza. Lo si avverte chiaramente nella scena, fortissima, in cui Mamie sceglie di tenere la bara di Emmett aperta, nonostante la brutale disfigurazione che il povero ragazzo ha subito prima di morire; un atto estremamente politico quello di Mamie, più di un discorso o di un comizio perché è legato al corpo, alla pelle, al sangue e quindi all’identità. Ecco, ch’è un film che vuole ricordarci come la nostra identità vada preservata e protetta ad ogni costo, che sia in vita oppure dopo. La peculiarità maggiore di questa pellicola sta nel voler raccontare questa storia attraverso gli occhi di due donne profondamente agli antipodi: Mamie madre nera, addolorata ma decisa e sola contro un intero sistema e Carolyn madre bianca, impassibile e confusa che in questo sistema ha trovato rifugio e protezione. Come due aghi opposti di una stessa bilancia o le due metà di Yin e Yang, Mamie e Carolyn si guardano e si affrontano col silenzio di un dolore e di una vergogna insopportabili. È un film femminile quindi, quello di Chinonye Chukwu, che sceglie di lasciare i colpevoli materiali all’angolo come per dimenticarli ma è anche un film che parla agli uomini; ai figli, ai padri, a coloro che si battono per l’uguaglianza e per la verità e a coloro che si oppongono ad entrambe. Una pellicola attuale, necessaria e per certi versi ancora dolorosa perché di Emmett Till ne esistono ancora troppi ed oggi, ancora più di ieri, sono coloro che dovrebbero proteggerli i loro primi aguzzini. Se Till – il coraggio di una madre, ha quindi un merito è quello di metterci davanti ad un corpo insanguinato e chiederci di non voltare lo sguardo e di non rimanere in silenzio. Non è cosa da poco.

Data

21 Dic. 2023
08 Gen. 2024

Orario

- Giovedì: 18.30 - 21.15
- Lunedì: 16.00 - 18.30 - 21.15

Genere

Drammatico

Durata

130 minuti

IN abbonamento

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