Whitney - Una voce diventata leggenda

Regia: Kasi Lemmons
Cast: N. Ackie, S. Tucci, A. Sanders, T. Tunie, C. Peters

Trama

Il film celebra la vita e la carriera di Whitney Houston, la più spettacolare cantante pop e R&B. La pellicola ripercorre le tappe del suo viaggio, emozionante e tragico, nel firmamento della musica. Quest’opera ripercorre i primi passi dell’artista nel mondo della musica, per giungere agli anni della consacrazione, nei quali ricevette il soprannome di “The Voice-La Voce”, attribuitole da Oprah Winfrey. In vetta alle classifiche a metà anni Ottanta, Whitney ha ottenuto successi anche da attrice. Un’artista versatile e sempre alla ricerca di nuovi spunti, che ha però dovuto affrontare una vita privata non facile, contrassegnata dall’abuso di stupefacenti, alcol e farmaci.

Recensione

Whitney – Una voce diventata leggenda compie un percorso coraggioso ma commette anche tanti passi falsi. Fra i gesti impavidi c’è la scelta dell’attrice inglese Naomi Ackie, nota al grande pubblico soprattutto come la Janna di “Star Wars – L’ascesa di Skywalker”, che dona tutta se stessa al ruolo in una prova d’attore davvero notevole, sia dal punto di vista musicale che da quello comportamentale, suscitando forte empatia nel pubblico. La scelta di questa particolare attrice è però opinabile nella misura in cui la vera Whitney Houston appariva somaticamente più vicina all’etnia caucasica, e questo l’aveva esposta sia all’approvazione dell’America bianca che alle critiche dell’America nera, che non la riteneva abbastanza black non solo per le sue scelte musicali ma anche per il colore chiaro della pelle e i lineamenti minuti. Nella pellicola McCarten perde almeno due buone occasioni narrative: quella di esplorare più a fondo il rapporto fra Houston e il produttore discografico Clive Davis, che ha accompagnato e sostenuto tutta la sua carriera ed è interpretato con grande delicatezza da Stanley Tucci, ma che scompare per buona parte della storia; e quella di contestualizzare la vicenda di Houston, all’interno della più vasta esperienza delle donne afroamericane, nel loro rapporto con uomini fedifraghi, insicuri e inaffidabili cui si ritrovano a fare da madre e da sostegno economico: un’intuizione che emerge da una sola folgorante battuta del film. Invece la storia sceglie la strada più spesso battuta del biopic tradizionale, lasciandosi andare alla retorica del melodramma e ad una narrazione molto già vista. Il copione prende però istantaneamente vita e carne durante le magnifiche performance musicali che Lemmons saggiamente lascia intatte nella loro durata naturale, e che ci ricordano la potenza devastante e l’estensione infinita della voce di Houston, nonché la sua grandeur sul palcoscenico, forse l’unico luogo in cui la donna e la cantante hanno potuto coincidere senza sforzo apparente. Fra i passi falsi c’è quello di aver affidato la sceneggiatura ad Anthony McCarten, l’autore di “Bohemian Rhapsody”, che sembra voler trasformare ogni biopic musicale in una storia convenzionale e strappalacrime invece di fare scelte artistiche forti e di raccontare il significato profondo (e musicale) del successo delle star della canzone.

Data

09/02/2023
13/02/2023

Orario

- Giovedì: 18.15 - 21.15
- Lunedì: 18.15 - 21.15

Genere

Biografico

Durata

146 minuti

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